Monday, December 3, 2012

Gravi le condizioni di salute di Nasrin Sotoudeth

http://www.amnesty.it/detenzione_avvocata_Nasrin_Sotoudeh_Iran La salute di Nasrin Sotoudeh, avvocata iraniana per i diritti umani, è in grave pericolo a causa di uno sciopero della fame. Nasrin Sotoudeh ha intrapreso questo sciopero il 17 ottobre per protestare tra l'altro, contro il divieto di lasciare il paese imposto alla figlia di 13 anni. Nasrin Sotoudeh, che è considerata prigioniera di coscienza, è stata trasferita nella clinica del carcere di Evin, a Teheran, il 26 novembre. Le è stato detto che deve essere sottoposta a controlli giornalieri perché la pressione sanguigna è molto bassa. Secondo il marito, Reza Khandan, avendo bevuto solo acqua salata e zuccherata da quando ha iniziato lo sciopero della fame, la sua salute è ora in uno stato critico. Il 4 novembre, attuando una misura che sembrava essere punitiva, Nasrin Sotoudeh era stata trasferita in isolamento nella sezione 209 del carcere di Evin, sotto il controllo del ministero dei servizi segreti. Dopo 11 giorni, Reza Khandan aveva riferito di aver provato a farle visita in questa sezione ma invano perché le autorità gli avevano detto che non c'era pur avendo prima comunicatogli che la moglie era stata trasferita nella sezione dal padiglione generale femminile. Fino al 21 novembre, quando è stata trasferita nel padiglione comune. Nasrin Sotoudeh ha detto ai suoi familiari che continuerà lo sciopero della fame fino a quando le pressioni su di loro, compreso il divieto di viaggio per la figlia, non cesseranno.-------------------------------------------------------------------------- Leggi le informazioni aggiuntive (29.2 KB)-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- INFORMAZIONI AGGIUNTIVE 3 dicembre 2012----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Nasrin Sotoudeh, che sta scontando una condanna a sei anni nel carcere di Evin, Teheran, ha iniziato uno sciopero della fame la mattina del 17 ottobre per protestare contro il rifiuto delle autorità alle sue ripetute richieste di poter incontrare i figli di 13 e 4 anni senza il vetro divisorio. La salute di Nasrin Sotoudeh, già indebolita dai suoi precedenti scioperi della fame, si è ulteriormente deteriorata dopo 45 giorni di sciopero della fame. Una persona che volontariamente digiuna e beve acqua senza l'apporto di altri fattori nutritivi, di solito inizia a sentirsi molto male intorno al quarantesimo giorno. Perdita dell'udito, vertigini, deterioramento della vista e nausea sono alcuni dei sintomi. A seconda della costituzione fisica, chi è in sciopero della fame raggiunge la fase critica tra i 55 e i 75 giorni, momento in cui lo sciopero della fame diventa in genere letale. L'assunzione di minerali, vitamine o calorie, come fa Nasrin Sotoudeh, potrebbe ritardare i sintomi, ma questo non riduce il rischio di danno permanente. Nasrin Sotoudeh è stata obbligata a ricevere le visite familiari in una "cabina" (dietro uno schermo di vetro), dopo che le autorità della prigione hanno scoperto che stava scrivendo su un fazzolettino di carta la difesa per la sua imminente udienza di fronte al tribunale. Nell’ultimo anno non le è stato concesso nemmeno di telefonare. Il 12 novembre, le è stato consentito di incontrare i figli di persona. L'incontro, durato solo pochi minuti, è avvenuto in presenza delle guardie carcerarie. Al marito Reza Khandan non è stato permesso. Nasrin Sotoudeh ha detto ai familiari che continuerà a scioperare fino a quando non cesserà la pressione su di loro, in particolare fino a quando non sarà eliminato il divieto di viaggiare imposto alla figlia. Nel luglio 2012, Reza Khandan e la figlia hanno ricevuto un ordine che li informava del divieto per entrambi di viaggiare, ordine che sembra sia legato a un caso aperto contro di loro. Il 9 gennaio 2011, Nasrin Sotoudeh era stata condannata a 11 anni di prigione dalla sezione 26 del tribunale rivoluzionario per "propaganda contro il sistema" e "azioni contro la sicurezza nazionale", compresa l'appartenenza al Centro per difensori dei diritti umani (Chrd) - organizzazione fondata tra gli altri dal Nobel per la pace Shirin Ebadi. La pena è stata poi ridotta a sei anni in appello. Nashrin ha negato tutte le accuse mosse nei suoi confronti, inclusa l'appartenenza al Chrd. È stata interdetta dall’esercizio della professione e le era stato vietato di viaggiare per 20 anni, poi ridotti a 10 anni in appello. Dal 4 settembre 2010, quando è stata arrestata, Nasrin Sotoudeh è tenuta per lunghi periodi in isolamento. La sua salute è stata indebolita da tre precedenti scioperi della fame per protestare contro il suo arresto e le condizioni di detenzione. Ha portato avanti anche tre giorni di sciopero sia della sete sia della fame. I principi di base delle Nazioni Unite sul ruolo degli avvocati prevedono che gli avvocati debbano poter svolgere il loro lavoro "senza intimidazioni, ostacoli, molestie o interferenze indebite”. Inoltre, affermano il diritto degli avvocati alla libertà di espressione, anche ai sensi dell'articolo 19 della Iccpr (Patto internazionale sui diritti civili e politici), che comprende "il diritto di partecipare alla discussione pubblica in questioni riguardanti il diritto, l'amministrazione della giustizia e la promozione e protezione dei diritti umani". Il 26 ottobre, Nasrin Sotoudeh è stato insignita del Premio Sakharov per la libertà di pensiero del dal Parlamento europeo, insieme a Jafar Panahi – noto regista iraniano. Per le sue attività pacifiche di protesta nei confronti delle autorità iraniane, Jafar Panahi sta scontando una condanna a sei anni di prigione e non potrà continuare il suo lavoro. Nasrin Sotoudeh è l’ultima di un numero elevato di avvocati arrestati o costretti a fuggire dal paese, dopo le contestate elezione presidenziali del giugno 2009. Mohammad Olyaeifard sta scontando una pena detentiva di un anno per aver parlato dell'esecuzione di uno dei suoi clienti, un imputato minorenne. Mohammad Ali Dadkhah e Abdolfattah Soltani, colleghi di Shirin Ebadi, sono stati entrambi arrestati dopo le elezioni. Dopo il pagamento di una cauzione sono stati rimessi in libertà, ma ci sono ancora cause pendenti nei loro confronti e potrebbero tornare in carcere. Shadi Sadr è stata detenuta per una settimana dopo le contestate elezioni presidenziali del 2009, e in seguito è stata costretta a lasciare il paese. Mohammad Mostafaei, che ha rappresentato molti imputati minorenni rinchiusi nei bracci della morte e diverse persone condannate alla lapidazione, è stato costretto a fuggire dall’Iran a luglio dopo la sua coraggiosa difesa di Sakineh Mohammadi Ashtiani, una donna condannata alla lapidazione. A causa del fondamentale contributo di Mostafaei alla mobilitazione internazionale sul caso, sua moglie e suo cognato sono stati arrestati. Un altro noto avvocato, Mohammad Seifzadeh, che si trova in Iran, è sotto processo. Amnesty International considera queste misure come una prova della crescente intenzione delle autorità di impedire agli iraniani, in particolare a coloro che sono perseguiti per aver esercitato pacificamente il loro diritto alla libertà di espressione, associazione e riunione, di poter avere un’assistenza legale di qualità. In Iran, molte persone sono scese in strada a Teheran e in altre città il 14 febbraio 2011 in risposta all'invito del leader dell'opposizione Mir Hossein Mousavi e Mehdi Karroubi per mostrare solidarietà con le rivolte in Egitto e Tunisia. I due leader sono agli arresti domiciliari, mai ufficializzati, da allora. Le persone sono scese in piazza nonostante le minacce del governo, gli arresti preventivi e l'incremento delle esecuzioni. Le forze di sicurezza hanno risposto con un'ulteriore repressione, uccidendo almeno due persone il 14 febbraio 2012 e una persona il giorno dopo.

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